In seguito pubblichiamo un estratto della recensione di Sergio Luzzatto, uscita sul domenicale del Sole24Ore il 22 febbraio 2015:
Stalin nell’identità del Pci
Franco Andreucci ripercorre i 70 anni di vita del partito, soffermandosi su un aspetto spesso dimenticato a favore della «via italiana al socialismo»: lo stalinismo di dirigenti e militanti
Aveva sessant’anni di vita il Partito comunista italiano, al momento dell’intervista di Berlinguer sulla questione morale. E nessuno immaginava che gliene restassero da vivere soltanto dieci. Nessuno prevedeva allora la formidabile e catastrofica accelerazione di quel decennio, l’Urss di Gorba?ëv, il crollo del Muro, la fine del comunismo. Adesso – un terzo di secolo dopo – la distanza incomincia a essere quella giusta per guardare con profondità di campo ai settant’anni di storia del Pci. Come nel libro, insieme appassionato e pacato, di Franco Andreucci, Da Gramsci a Occhetto. Nobiltà e miseria del Pci, 1921-1991. Cercando risposte a un paio di domande fondamentali. Perché il Pci è stato, per diversi decenni dopo il 1945, il partito comunista più forte d’Occidente? E perché, alla fine, non soltanto non ha vinto, ma si è estinto? […]