Lo zar e il latino. Gli studi classici in Russia tra Otto e Novecento
Ettore Cinnella
Al centro del libro la fioritura degli studi classici in Russia a fine Ottocento e il vivace dibattito sul posto del liceo classico nell’istruzione secondaria
Il libro descrive la fioritura degli studi classici in Russia negli ultimi decenni dell’Ottocento, quando la conoscenza delle lingue straniere e i frequenti viaggi all’estero permisero agli studiosi russi in un primo momento di assimilare la scienza occidentale e, poi, di arricchirla con il loro contributo originale e creativo.
Di pari passo anche in Russia, come nel resto d’Europa, si svolse un vivace dibattito sull’opportunità dell’apprendimento delle lingue antiche e sul posto del liceo classico nell’istruzione secondaria. Fu in tale contesto che si formò uno dei massimi antichisti di tutti i tempi, il russo cosmopolita Michail Ivanovič Rostovcev, nella cui opera si fusero la rigogliosa cultura russa e la più progredita scienza europea.
«La mia indagine – scrive Ettore Cinnella – mira a far conoscere l’alto livello scientifico raggiunto dagli studiosi russi del mondo greco-romano. Non avendo familiarità con il russo, gli antichisti occidentali non hanno potuto accedere a quel patrimonio culturale, che non è inferiore ai risultati raggiunti dalle discipline classiche in Germania, in Italia, in Francia e in Inghilterra durante il medesimo arco temporale. Il mio libro si rivolge a quanti vogliono conoscere un’importante pagina di storia degli studi classici in Europa all’epoca del loro maggior splendore».