Sono passati ventuno anni da quando lo storico Franco Andreucci scoprì negli archivi di Mosca una lettera di Palmiro Togliatti sui nostri prigionieri di guerra in Russia che ne documentava il cinismo. Nell’emozione della scoperta lo studioso aveva mal trascritto un paio di parole ma il senso del documento non cambiava. Eppure tanto bastò per il linciaggio pubblico di uno storico di valore (ha insegnato per quasi quarant’anni all’università di Pisa, oltre che in alcuni prestigiosi atenei internazionali) che culminò in un insulto di Nilde Iotti.
Ora Andreucci, che oltre a essersi occupato per quasi tutta la vita di storia del socialismo e del marxismo, ha militato per un quarto di secolo nel PCI, è tornato a meditare sulla grande storia del nostro comunismo, regalandoci un’opera sofferta e ben documentata che ha il pregio di una prosa colta, piacevole, precisa, con qualche nota di ironia. Da Gramsci a Occhetto – Nobiltà e miseria del Pci, 1921-1991 (Della Porta editori, pagine 466, euro 27) può essere considerato Il passato di un’illusione italiano, per ricordare l’affresco dedicato ai fatti e misfatti del comunismo dal grande François Furet.
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Tratto da: Corriere della Sera, 23 gennaio 2015.