La sorprendente metamorfosi intellettuale e politica dell’ultimo Marx.
A partire dagli anni ’70 e fino alla morte nel 1883, Marx comincia a mettere in forse i risultati delle sue opere precedenti e a nutrire seri dubbi sulla possibilità di una rivoluzione proletaria in occidente. Di qui lo studio appassionato della comune contadina in Russia e del mondo primitivo; di qui i suoi legami e la sua ammirazione per i militanti di Volontà del popolo, nota a tutti per le spettacolari azioni terroristiche, che culminarono nell’assassinio dello zar Alessandro II. Sotto l’influenza del populismo russo, Marx abbandona pian piano la visione eurocentrica e la fede nel ruolo rivoluzionario della classe operaia e abbraccia la speranza che proprio la Russia contadina possa muovere il primo passo verso il comunismo.
Ettore Cinnella, specialista di storia russa e allievo della Scuola Normale Superiore, ha insegnato per molti anni Storia contemporanea e Storia dell’Europa orientale all’Università di Pisa. Ha scritto numerosi saggi di storia russa e di storia moderna e contemporanea, tradotti in diverse lingue.
★★★★★ «Ci sono molti Marx possibili, e tutti perfettamente veri… e c’è il Marx infine d’Ettore Cinnella, il più imprevedibile e convincente di tutti».
Diego Gabutti, CORRIERE DELLA SERA
★★★★★ «Ettore Cinnella, eccellente studioso delle molte Russie».
Bruno Bongiovanni, L’INDICE DEI LIBRI DEL MESE
★★★★★ «Ettore Cinnella è uno dei nostri maggiori sovietologi».
Dino Messina, CORRIERE DELLA SERA
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